SKY - the only political space is where you are right now


a cura di eve rand






































































all around you 

materiali vari, polvere, macchie, uno schermo, terra, grafite.
2014

Museo GAMeC di Bergamo. 


















Questa mostra si snoda in più sedi, cercando di individuare un percorso originale tra i progetti presentati dal blog Whitehouse dal 2009 al 2014. 

In questo caso l'opera è al centro. L'incisione del mouse nello spazio delimita un'area. Come nei tagli di Fontana si apre una nuova dimensione di libertà e opportunità. Se il taglio di Fontana apriva ad una dimensione "altra" oltre alla tela, riduceva anche il quadro a quello che era: un oggetto. In questo caso l'unico oggetto è lo schermo che abbiamo davanti, fino a ricomprendere polvere e macchie sullo schermo stesso. "Tutto è intorno a te", come la terra intorno la scultura; come la terra, intesa come mondo, intorno ognuno di noi. Ed è questa dimensione micro e locale, dove ci troviamo, a rappresentare il più vero ed efficace spazio politico. Ogni decisione e scelta, prese in questa dimensione, possono essere dieci o venti volte più forti delle decisioni macro e globali che ci piovono addosso. Come a dire che possiamo sempre vincere "uno a zero" contro il Presidente degli Stati Uniti. Semplicemente ci rassicura pensare il contrario. 

Questa selezione di opere e progetti di Luca Rossi, curata da Eve Rand, vorrebbe rimarcare ancora una volta come la natura dell'opera abbia ormai assimilato una natura complessa capace di vivere su più livelli. L'immobilità diventa una forma di "nomadismo veloce", dove l'opera, come l'immagine o il testo, possono essere ovunque e in qualsiasi momento. Un'ecologia dell'arte che ottimizza le gestione del tempo (autore e spettatore spendono il minor tempo possibile) e delle risorse (ogni intervento è a budget zero).




















Italian Area

4 testi critici sull'arte italiana, polvere, colla.
2014

Museo Mart di Rovereto.






























Al Mart di Rovereto troviamo in permanenza, dei segni sul pavimento, ottenuti probabilmente da polvere che si è fermata su alcuni tratti di colla. Alla delimitazione di un vuoto si contrappone un lungo testo critico, pubblicato su Artribune, che propone una ricognizione sull'arte italiana degli ultimi 20 anni. Lo spazio delimitato del museo vorrebbe diventare un luogo di decompressione e significativo rispetto tale analisi critica.
Senso critico e consapevolezza critica possono ritrovare il valore dell'opera, e quindi l'opera stessa che non vediamo. Lo scolabottiglie o dei ciuffi d'erba ai bordi della strada, diventano opere interessanti se possediamo la sensibilità critica per vederle; diversamente le guardiamo ma non le vediamo. 























































































I'm not Roberta

una preghiera quotidiana, selezione di immagini prelevate da internet, attesa in 11 aereoporti internazionali, 11 cornici bianche, sabbia, petrolio, idrocarburi gassosi.
2010

Museo GAMeC di Bergamo. 
















Ostinatamente da fermo.Viene mantenuta una distanza dallo spazio espositivo, e ci si affida completamente ad una preghiera quotidiana per creare qualcosa di significativo rispetto la storia degli Stati Uniti, all'interno della Biennale del Whitney 2010. Guardando internet si individua una traccia significativa: in pochi giorni migliaia di persone sono costrette ad una lunga attesa in 11 aeroporti; il petrolio fuoriesce dal Golfo del Messico e punta verso gli Stati Uniti. Lo stesso petrolio che permette l'assorbimento delle distanze. Ma senza petrolio le persone sono costrette a riconsiderare la propria posizione nel mondo, infatti le distanze diventano immediatamente abissali. Una traccia individuata arbitrariamente travalica le mura del museo, e arriva a definire un disegno significativo rispetto la stessa idea di distanza da cui parte il progetto. 














































...plays...

Un luogo, luce solare. 
2011

Una galleria d'arte di Varsavia. 


















Spesso il valore delle cose è dato da relazioni tra persone che incontrano un luogo. In questo caso il movimento solare entra in relazione con la dimensione micro e quotidiana di ognuno di noi, creando quadri di luce effimeri e in continuo e ostinato mutamento. Il sole batterà per sempre sull'edificio nel tentativo di entrare. Fino alla sera, dove non avremo altro che una stanza vuota. Solo l'attesa del giorno e questa stessa lettura critica, permettono di "vedere" le opere, diversamente abbiamo un vuoto.

L'arte moderna e contemporanea si apre a inizio 900 con l'intuizione di Duchamp: una scelta critica ben precisa può rendere tutto arte. Semplicemente Duchamp fa un'operazione più radicale, perchè anche la Cappella Sistina discende da una scelta critica: se tutto discende dalla mente possiamo concentrarci solo su questa. E quindi se sto immobile e decido che uno scolabottiglie è un'opera d'arte, questo lo diventa. In questo caso i quadri di luce sono il nostro scolabottiglie. Cosa cambia? Cambia che nella stanza non c'è nulla, e questo nulla sarà più evidente con il movimento del sole verso la notte. Lo "scolabottiglie" diventa inquieto e in continuo mutamento, secondo uno schema ripetitivo e regolare. Questa fluidità, questa mutevolezza nella ripetizione, trasmettono una temperatura estremamente vicina al nostro tempo. 












































Dove ti trovi

Materiali vari. 
2012

Reggia di Versailles














Un video di un turista viene postato sul sito Flickr.com, lo stesso sito dove sono state cercate le tracce per il progetto I'm not Roberta. Il caricamento lento del video, dato dalla necessità di processare una gran quantità di dati, determina l'apparizione dell'icona di Flickr nei momenti di caricamento del video. Quella stessa icona diventa un'opera d'arte ballerina, inafferrabile e capace di adattarsi continuamente ai Giardini di Versailles. In realtà è solo il contesto che cambia, le intenzioni dell'autore, come l'opera in sé, permangono le stesse. Anche in questo caso un espediente "cretino" riempie i giardini, in una modalità fluida e continuamente variabile.

Torna la variabilità nella ripetizione di "...plays...", per un lavoro anch'esso ostinato ed eccentrico (sta sempre al centro) nella sua estenuante regolarità. Anche in questo caso ritorna il paradosso tra pieno e vuoto. L'opera, come anche le altre di questa mostra, si trova solo dove si trova lo spettatore, nel suo contesto micro e locale. La variabilità dell'opera, come della nostra vita quotidiana, dipende da un cambio di punto di vista, del tutto micro e quotidiano. L'opera infatti non cambia ma cambia sempre il punto di vista attraverso la rotazione circolare della telecamera. 































































Scroll Down (la Via o il Sentiero)

Una teca, materiali vari, un'azione, fotografie, documentazione fotografica.
2013

Abbazia di Sénanque (Gordes, Francia).














All'interno di una famosa abbazia cistercense, il turismo di massa sembra aver soffocato ogni senso religioso, in quella che sembra un' orgia di continue fotografie. Fotografare ossessivamente una teca vuota, spinge il turismo ad un rallentamento; alcuni iniziano a fotografare la teca. Solo a posteriori, nella visione delle fotografie in una dimensione privata e casalinga, emerge dalla teca un paesaggio minimale, un piccolo ed elegante universo fatto di tracce ordinate, fessure e piccoli materiali. La teca non è vuota. In questa azione fotografica ossessiva, c'è come il tentativo di recuperare quel senso del luogo ormai perduto. Un attentato positivo, che invece di distruggere il sito di grande affluenza, tenta di ritrovarne il significato.

I monaci interpellati, non hanno acconsentito nel tenere la teca esposta, con il suo contenuto. Ma la teca cosa espone? Non è la stessa religione che chiede di credere in un vuoto apparente? Il vuoto apparente della teca non sarebbe forse una metafora appropriata?

Vi invitiamo a consultare una documentazione fotografica più completa nel link che trovate qui sopra a destra ("Documentazione").

Mi sembra interessante come lo spettatore senta al suo fianco l'autore. Trovandosi ancora dentro all'opera, come fosse una sorta di flash mob. Ma poi l'esperienza dell'opera si frammenta, e arriva tramite il blog nelle case e nel luogo di altri spettatori. Sempre in questa dimensione privata, diventa possibile fruire in maniera completa dell'intera opera. Esperienza diretta ( visitare la teca nell'abbazia), vivere l'azione in diretta e fruire della documentazione generale, sono piani diversi che tendono a sovrapporsi, dilatando l'opera nello spazio (ovunque) e nel tempo (per un periodo illimitato).