Tutto intorno a te. Un parallelo. 2











Perché ci piace la trilogia video di Yuri Ancarani? Perché i video sono il frutto, curato e poetico, di quello che ognuno di noi farebbe in una cava di marmo, in una strana camera iperbarica o durante una spettacolare operazione chirurgica: riprenderemo tutto con il cellulare. 

C'è una frase di Cy Twombly che riprendo spesso; dice: la gente non vuole più fare il pubblico nè l'allievo, vuole entrare nella cosa, ossia sente che c'è già dentro. Il flash mob sembra una buona idea per far sentire le persone dentro la cosa.

Dopo il picco formale e concettuale dell'11 settembre, l'unica provocazione è essere nella "cosa", dentro la cosa. E ovviamente, come se i turisti iperrealisti di Duane Hanson prendessero vita, fare subito un video o l'ennesima foto. I video di Ancarani, non sono altro che "video al cellulare" fatti però benissimo. Provengono da dentro la cosa, provengono da dove vuole stare il pubblico, e dalla dimensione micro quotidiana da dove il pubblico può effettivamente agire. La dimensione macro-globale è solo un miraggio, esistono solo tante dimensioni micro e locali che agiscono, e la loro tendenza globale (i ricchi diventano sempre più ricchi, le guerre nel mondo, ecc) sarà sempre più debole di quello che potremo fare noi nel nostro micro. L'unico cambiamento, l'unica rivoluzione è lì: nella nostra cava, in ufficio, in casa o nel lavorare bene in sala operatoria. Quello è l'unico spazio politico e rivoluzionario.

Nel maggio 2013 una sigla a caratteri cubitali è stata installata presso l'Arsenale di Venezia. La stessa sigla in ceramica andrà in mostra questa estate in Abruzzo. La sigla è incomprensibile, ma il titolo ci viene in aiuto: "se non capisci una cosa cercala su you tube". La sigla infatti corrisponde ai titoli attribuiti in progressione ai video che vengono fatti dal nostro smartphone. Alcuni di questi video vengono subito trasferiti su You Tube, direttamente dal cellulare e mantengono questo strano titolo. Digitando su You Tube "IMG 3733"(che è anche il nome che documenta un recente intervento a Versailles) saltano fuori una serie di brevi video amatoriali, su accadimenti marginali, spesso estremamente poetici, che riprendono il dentro della "cosa". Video con pochissime visualizzazioni, che le persone fanno quasi per gioco; per testare il mezzo e l'immediato trasferimento su Internet. Questi video rappresentano l'altra faccia della medaglia della trilogia di Yuri Ancarani. Sono la componente consapevole, la radice, da cui proviene il fascino dei video di Ancarani. Un fascino molto relativo, e non diverso dal vedere in televisione o su internet un video di qualcosa di reale e semmai poetico. I gesti del capo cava, l'attesa nel capire cosa stiano facendo alcuni strani astronauti, la macchina capace di andare oltre le capacità dell'uomo, potremo continuare all'infinito. Inoltre la trilogia è ancora più interessante perchè sostenuta dalle persone e dai luoghi giusti. Oltre qualsiasi voglia e capacità di chiedersi sinceramente quale valore abbia il video che abbiamo difronte. 

 La rappresentazione, pensata e preparata in studio, non regge più il confronto con la realtà, condannandoci tutti ad una sorta di turismo creativo, armati di smartphone. "Tutto è intorno a te" come recitava significativamente uno slogan per cellulari a fine anni 90.

Siamo tutti in attesa del prossimo flash mob improvviso da riprendere, conservare o postare immediatamente su internet. Tutti possiamo partecipare e avere i famosi 15 minuti di celebrità profetizzati da Warhol negli anni 60. La criticità della trilogia di Ancarani sta nel partecipare all'andazzo generale, alla sovrapproduzione di contenuti, piuttosto che prendere consapevolezza e reagire a questo; e quindi vivere quello sfasamento con il presente che è necessario perchè qualcosa sia contemporaneo. Diversamente abbiamo la moda che è tale perchè in linea con il presente e con le cose scelte dalle persone giuste. 

Alla trilogia si contrappongono in questo momento 697 video (che abbiamo se digitiamo su you tube IMG 3733).Seicentonovantasettologia.

Ancarani, come ognuno di noi, partecipa ad una forma di turismo creativo e collettivo, che sembra affascinarci tanto. Il passo successivo è necessariamente andare a lavorare dentro la cosa, con tutti i rischi del caso. Come se nella cava di marmo, nella camera iperbarica o nella sala operatoria, girassimo il cellulare nelle mani dello spettatore. E riportassimo lo spettatore nel proprio privato, dentro alla sua cosa"10 settembre 2001" e "Tutto intorno a te (notturno)" vorrebbero fare questo.


se non capisci una cosa cercala su you tube

various material
Arsenale, Venezia 2013.